Le Comunità Energetiche rientrano nel più vasto campo di lotta ai cambiamenti climatici in cui l’Europa è da tempo protagonista sullo scenario mondiale, attraverso politiche mirate di efficienza energetica, riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti, uso efficiente delle risorse, mitigazione dell’impatto ambientale.

L‘UE si è infatti impegnata a ridurre le proprie emissioni complessive di almeno il 20% al di sotto dei livelli del 1990 entro il 2020 e del 40% entro il 2030. E le comunità energetiche svolgono un ruolo chiave nel raggiungimento di questi obiettivi.

L’approvazione del Decreto Milleproroghe e la firma da parte del Ministro dello Sviluppo Economico, va a definire il quadro normativo sulle le comunità energetiche rinnovabili, specificando la tariffa con la quale si incentiva la promozione dell’autoconsumo collettivo. Un’ulteriore incentivo è arrivato dal Decreto Rilancio, che ha esteso l’applicazione del Superbonus al 110% alle comunità energetiche rinnovabili.

Questo è solo l’ultima parte di un percorso avviato in Europa da tempo, che permetterà finalmente anche all’Italia di far partire una sperimentazione su larga scala finalizzata alla produzione e condivisione di energia da fonti rinnovabili.

Le attività relative alle comunità energetiche possono essere molto diverse ed includere:

  • Approvvigionamento energetico locale
  • Autonomia energetica
  • Preferenza tecnologica per le fonti energetiche distribuite (rispetto agli impianti FER centralizzati o su larga scala)
  • Indipendenza dalla politica energetica nazionale e dai grandi operatori storici
  • Partecipazione attiva dei cittadini alla formazione del contesto energetico

A differenza di altri paesi europei in Italia, è mancato sino ad oggi un quadro normativo che consentisse di dare un significato economico alle comunità di energia rinnovabile e in generale a forme di produzione e autoconsumo di energia.

L’articolo 42 del Milleproroghe regola la costituzione delle Comunità energetiche rinnovabili. Il Decreto Rilancio eleva le detrazioni fiscali nel campo dell’efficienza energetica e delle rinnovabili al 110%, includendo per la prima volta anche le comunità energetiche.

Il decreto rende, operativa una misura introdotta con il decreto Milleproroghe , anticipando l’attuazione di una direttiva europea, consente di costituire l’autoconsumo collettivo, attivabile da famiglie e altri soggetti che si trovano nello stesso edificio o condominio, e le comunità energetiche, a cui possono partecipare persone fisiche, PMI, enti locali, ubicati in un perimetro più ampio rispetto a quello dei condomini.

Le comunità energetiche sono nuovi tipi di entità non commerciali e, sebbene si impegnino in un’attività economica, il loro scopo principale è fornire vantaggi ambientali, economici o sociali alla comunità, piuttosto che puntare al profitto. In quanto progetti energetici decentralizzati e basati su fonti rinnovabili, possono promuovere pratiche di produzione e consumo di energia sostenibile.

Legambiente, ogni anno, fotografa lo stato attuale della sostenibilità del nostro Paese pubblicando una classifica dei Comuni 100% Rinnovabili.

Quest’anno, per stare al passo coi tempi ha modificato il nome del report: da Comuni a Comunità rinnovabili.

In Italia sono 41 i Comuni 100% Rinnovabili, ovvero quelle realtà territoriali che oggi possiamo definire autosufficienti dal punto di vista energetico, elettrico e termico. Rientrano in questa categoria quei Comuni il cui mix di fonti rinnovabili installate riesce a soddisfare i fabbisogni elettrici e termici dei cittadini residenti: riscaldamento di case, uffici, acqua calda per usi sanitari ed usi elettrici.

“sono ammessi al Superbonus 110% gli interventi effettuati dai condomìni, di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate che interessano l’involucro dell’edificio, nonché gli interventi realizzati sulle parti comuni degli edifici stessi per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati nonché gli interventi antisismici.”

Vediamo insieme chi e come deve comunicare il modello per la cessione del credito se unifamiliare, condominio e mini-condominio a partire dal 15 Ottobre 2020.

La comunicazione per la cessione dell’Ecobonus 110% del singolo avviene con  la trasmissione di un  modulo telematico,  esclusivamente tramite il commercialista che ha rilasciato il visto di conformità.